ANAS
La rete di strade e autostrade di interesse nazionale in gestione diretta è costituita da 25.544,199 chilometri, di cui 937,748 di autostrade.
L’Anas gestisce il ciclo completo delle attività di progettazione e di controllo delle nuove opere stradali. Gli interventi stradali vengono seguiti, a partire dallo studio di fattibilità, attraverso i vari livelli progettuali fino alla fase di appalto per la realizzazione delle opere.
Nel percorso di approvazione di un progetto infrastrutturale l’attenzione alla conservazione e tutela dei Beni Culturali e, soprattutto, Archeologici assume un ruolo importante. Tuttavia gli studi preliminari alla redazione del progetto non sono sufficienti per evitare che l'opera insista su resti antichi, con conseguente ritardo nei tempi di realizzazione e grande aumento dei costi. Nel migliore dei casi ciò avviene in una fase avanzata del progetto, nel peggiore durante la realizzazione dell'opera. In alcuni casi gli amministratori sono, dunque, costretti a scegliere fra la conservazione di elementi importanti del patrimonio culturale e la realizzazione di un’opera pubblica.
Uno strumento che potrebbe essere di grande aiuto nel limitare l'insorgere di conflitti fra lo sviluppo del territorio e la conservazione del patrimonio archeologico è la realizzazione di carte del potenziale archeologico. Attualmente, infatti, le carte archeologiche prodotte dagli specialisti censiscono ciò che è stato visto o di cui si ha traccia sul terreno, mentre ai progettisti risulterebbe estremamente utile avere indicazioni percentuali della possibile presenza di questi beni sull'intero territorio, appunto una carta del potenziale archeologico.
La collaborazione tra Esri Italia, Anas e Sapienza, Università di Roma, nell’ambito del Master di II livello “Architettura per l'Archeologia” è nata al fine di creare un modello, basato sulla tecnologia Esri, che permetta di realizzare la carta del potenziale archeologico e di integrarla con il progetto infrastrutturale, per ottenere una carta del rischio. L’area campione scelta per testare questa metodologia è stata la zona della Sibaritide, interessata dalla costruzione di un tratto (Mega-Lotto 3) della nuova S.S.106 Jonica.
Grazie a uno studio storico-archeologico del territorio e ai dati forniti dalla Soprintendenza Archeologica della Calabria, è stato sviluppato un modello predittivo insediamentale dell'intero territorio dei comuni situati nell’area di progetto. Il modello si basa su indicatori di natura geografica e antropica, interpolati tra di loro tramite uno “strumento di pesatura”. Il modello è attualmente testato sulle fasi insediamentali dell'Età del Bronzo. Sovrapponendo il progetto della nuova S.S.106 Jonica con la carta del potenziale archeologico così ottenuta, si è potuto verificare l’impatto dell’opera sul territorio indagato già in una fase di fattibilità del progetto, avendo una indicazione degli interventi da preventivare durante la realizzazione dell’opera.
La metodologia individuata permette di ottenere uno strumento in grado di guidare la progettazione di un’opera infrastrutturale già nella sua prima fase di fattibilità. Ciò consente di contenere l’aumento dei costi, che potrebbero insorgere durante la realizzazione del progetto in caso di rinvenimento di beni da tutelare e di limitare i casi in cui è necessario scegliere tra l’implementazione di un’opera e la tutela di un bene.
La sperimentazione di questa metodologia da parte di Anas, nella progettazione di una variante del tragitto della nuova S.S.106 Jonica, ha permesso quindi di avere in via preliminare indicazioni sull’impatto dell’opera sui beni archeologici, con un conseguente contenimento dei costi.
La metodologia, che sarà affinata grazie a successive sperimentazioni, sarà quindi utilizzata da Anas per altre opere, già in fase di progettazione, con la finalità di prevedere in via preliminare i costi e gli impatti delle infrastrutture da realizzare.