StationLAND

GIS, Big Data e cartografia interattiva

Sul numero 3 dell'edizione cartacea del The Science of Where Magazine, uscita a dicembre 2021, è stata pubblicata una intervista a Luigi Contestabile, Responsabile Asset Advisoring e Sviluppo Servizi della Direzione Stazioni, di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), che ci racconta l’interessante progetto di integrazione tra Geographical information system (GIS), Big Data e cartografia interattiva, per la realizzazione del portale di RFI “StationLAND”.

RFI ha realizzato una piattaforma di location intelligence che avete chiamato “StationLAND”, con quali obiettivi?
La nascita della direzione stazioni di RFI è avvenuta poco meno di quattro anni fa, nel 2018. Abbiamo sentito il bisogno di comprendere meglio quali fossero i rapporti tra le stazioni, le città e i territori intorno perché abbiamo capito che il funzionamento di una stazione, nel bene e nel male, è intimamente legato al rapporto che ha con l'ambiente circostante, come per esempio alla sua capacità di intercettare la domanda di trasporto, o di ospitare dei servizi. Dalla consapevolezza dell'importanza del rapporto tra le stazioni e l'ambiente urbano circostante è, dunque, nata la volontà di sviluppare un sistema informativo territoriale che rendesse possibile analizzare profondamente il territorio e questo ha portato allo sviluppo di una piattaforma dedicata che abbiamo chiamato StationLAND, che nel nome stesso in qualche modo rappresenta questa nostra volontà di mettere in relazione le stazioni con i territori.
Quindi avete lavorato su GIS e BIG Data, quanto sono importanti anche le figure professionali coinvolte, come i Data Analyst?
La costruzione della piattaforma StationLAND, che è basata su tecnologia Esri, si è svolta principalmente in due direzioni: da un lato la creazione di una banca dati importante, oggi forse tra le più importanti in Italia, che include sia dati già presenti in azienda sia informazioni che abbiamo attinto da altre fonti, ricorrendo agli Open Data o acquistando informazioni su banche dati commerciali. Per gestire questa grande quantità di dati e per garantire uno sviluppo rapido di StationLAND, abbiamo dovuto lavorare anche su un secondo fronte, cioè acquisire competenze di analisi. Quindi, abbiamo puntato su un team misto di esperti GIS, ovvero conoscitori della piattaforma e delle sue possibili applicazioni, e di data analyst, ragazzi tutti piuttosto giovani che sanno maneggiare i dati con grandissima autorevolezza. Dall'unione di queste competenze è nata StationLAND, che oggi è una piattaforma che riesce a gestire con una certa agilità grandissime quantità di dati e riesce poi a restituirli in una forma grafica che ha la grande virtù di essere molto efficace, perché facilmente comprensibile e quindi facilmente comunicabile. La piattaforma sta avendo molto successo, proprio per la sua semplicità di comunicare.

Come utilizzate dunque concretamente la piattaforma in RFI?

Grazie alla piattaforma riusciamo a realizzare da un lato interessanti rappresentazioni grafiche e geografiche, dall’altra a costruire cruscotti di analisi, grazie alla enorme quantità di dati di cui disponiamo. Oggi, per citare qualche esempio, riusciamo a valutare meglio l'appetibilità commerciale degli spazi delle stazioni, mettendoli in relazione con i redditi disponibili della popolazione dell’area, analizzando la capacità di spesa, valutando l’eventuale concorrenza di altri servizi commerciali già esistenti, perfino considerando i valori immobiliari di affitto dei locali commerciali della zona. Oppure riusciamo a capire se quella stazione possa essere il posto giusto per impiantare una velostazione per le biciclette. Questo lo facciamo misurando la densità della rete ciclabile dell'area intorno, valutando l'orografia del terreno, la presenza di servizi di bike sharing, e tanti altri parametri. Oppure ancora, calcolando i bacini pedonali delle stazioni cioè l’area di un chilometro attorno e incrociando questo dato con la densità di popolazione e addetti, oggi riusciamo a valutare bene quali siano i benefici che possano derivare dall’apertura di un sottopasso, cioè di un secondo fronte della stazione, al di là dei binari, che vada a captare anche chi vive o lavora sull'altro lato rispetto al fabbricato viaggiatori, quindi rispetto alla stazione in senso classico.
Oltre a questi potrei fare veramente decine di esempi di applicazioni pratiche di questo nostro strumento, che stanno incidendo in maniera fortissima sulle scelte strategiche dell'azienda, su come far evolvere e su come progettare le stazioni. Grazie a StationLAND prendiamo decisioni più strategiche, come quelle che fanno riferimento all’evoluzione del reticolo delle stazioni, quali potrebbe essere opportuno aprire quali potrebbe essere opportuno chiudere, fino a scelte più di dettaglio che riguardano, ad esempio, i dimensionamenti degli spazi di stazione e quindi la progettazione.

La piattaforma è visibile solo internamente all’azienda o ci sono applicazioni condivise anche con il pubblico?
La piattaforma da un punto di vista tecnologico ci consente entrambe le possibilità anche se al momento è massimamente rivolta all'interno dell'azienda. Tuttavia, stiamo già studiando delle visualizzazioni che potremmo anche offrire al di fuori dell'azienda, oppure delle applicazioni da condividere con le istituzioni e gli enti locali. Abbiamo uno strumento che ci consente di condividere le informazioni con le Regioni, con le quali abbiamo un dialogo molto intenso sulle scelte che riguardano la mobilità. Quindi permettere alle Regioni di vedere alcune delle informazioni in nostro possesso sicuramente ci permette di lavorare meglio.
Potremmo anche decidere in futuro di mettere alcune informazioni sul sito internet di RFI (www.rfi.it) per utilizzare la piattaforma come strumento di comunicazione verso il grande pubblico, per mostrare ad esempio quali siano i progetti presenti sul territorio.

A questo proposito, quali sono le prospettive future di sviluppo di Station Land?
La piattaforma così come la vediamo oggi rappresenta già un buon livello di evoluzione ma certamente ci sono margini di miglioramento. Dobbiamo lavorare in più direzioni: la prima è migliorare la qualità e la quantità dei dati e quindi stiamo implementando dei programmi per cercare di avere ancora più dati e di una migliore qualità. Un secondo fronte è quello di affinare ulteriormente gli algoritmi che utilizziamo e con i quali combiniamo questi dati per restituire le soluzioni. Poiché la piattaforma diventa sempre più potente, dovremmo, inoltre, acquisire in azienda ulteriori competenze: siamo, ad esempio, molto interessati al mondo della rappresentazione tridimensionale del sistema ferroviario, quindi certamente il tema del 3D è una evoluzione possibile. Un’altra direzione è quella dell’integrazione con le informazioni in real time, che è possibile attraverso l'interfacciamento diretto con i servizi di mobilità e, più in generale, con altri sistemi che vengono esposti anche dentro l'azienda. Queste sono le di sviluppo che dovremmo cominciare a mettere in campo già dal 2022.

Scopri di più sul progetto di RFI

Leggi il numero 3 dell'edizione cartacea di The Science of Where Magazine

 

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