Roma e i Digital Twin: la visione di Esri Italia
In ricordo di Jane Goodall
Esri Italia si unisce alla comunità scientifica internazionale nel celebrare la straordinaria eredità di Dame Jane Goodall, scomparsa il 1° ottobre 2025 all’età di 91 anni. Pioniera della primatologia, instancabile ambasciatrice della conservazione e voce ispiratrice per intere generazioni, Goodall ha saputo unire scienza e umanità, lasciando un segno indelebile anche nel mondo del GIS e delle tecnologie geospaziali.
Dai campi di Gombe alla rivoluzione scientifica
Lavorando a Gombe Stream (Tanzania) a partire dal 1960, Jane Goodall compì osservazioni che ribaltarono convinzioni consolidate: documentò l’uso di strumenti da parte degli scimpanzé, complesse relazioni sociali ed espressioni emotive che avvicinavano i comportamenti dei primati a quelli umani. Queste scoperte spinsero la comunità scientifica a rivedere concetti essenziali sull’etologia e sull’origine di comportamenti «umani». La sua metodologia — paziente osservazione sul campo, rispetto per gli animali e attente registrazioni etnografiche — ha aperto nuove strade alla ricerca sul comportamento animale.
Istituzioni e programmi: Jane Goodall Institute e Roots & Shoots
Nel 1977 fondò il Jane Goodall Institute (JGI) per tradurre ricerca e advocacy in azioni concrete di conservazione. Negli anni successivi promosse programmi di formazione e iniziative internazionali — fra cui il celebre Roots & Shoots — orientati a coinvolgere giovani, comunità locali e policy-maker nella tutela della biodiversità. Con il suo ruolo di UN Messenger of Peace e numerosi riconoscimenti internazionali, Goodall ha saputo trasformare la notorietà scientifica in responsabilità pubblica.
“Only if we understand, will we care. Only if we care, will we help. Only if we help shall all be saved.” — Jane Goodall.
Jane Goodall e il GIS: un patto fra scienza e geografia
Negli ultimi decenni Goodall non si è limitata a indicare problemi: ha cercato strumenti pratici per dare potere alle comunità locali. Ed è qui che entra il ruolo del GIS (Geographic Information System). Attraverso una serie di collaborazioni con organizzazioni tecnologiche e università, il Jane Goodall Institute ha adottato soluzioni di telerilevamento, mappatura partecipata e applicativi mobili per monitorare foreste, risorse idriche e dinamiche territoriali, restituendo ai villaggi dati utili per pianificare agricoltura sostenibile e conservazione.
Partnership con Esri: strumenti, formazione, Tacare
Il dialogo operativo fra JGI ed Esri è stato pionieristico e multilivello:
- 2019: avvio di una collaborazione strutturata per mettere a disposizione strumenti di community mapping — dall’uso di Survey123 per raccolta dati sul campo, alle StoryMaps per comunicare piani di gestione — nelle aree limitrofe ai corridoi di tutela degli scimpanzé.
- StoryMap e Tacare: il metodo Tacare del JGI — un approccio “engage–listen–understand–act” per la conservazione guidata dalle comunità — è stato raccontato e supportato con StoryMaps interattive e materiali multimediali sviluppati con Esri e partner.
- Pubblicazioni e strumenti didattici: nel 2022 è stato pubblicato il volume Local Voices, Local Choices — frutto di una partnership fra Esri e JGI — che racconta l’approccio Tacare e il ruolo del GIS nel mettere in relazione comunità, scienziati e decisori.
Un riconoscimento reciproco: stima tra scienza e tecnologia
Il rapporto fra Jane Goodall e le realtà geospatial non è stato solo operativo ma anche di stima reciproca. Esri e i suoi partner hanno raccontato più volte come il lavoro di Goodall abbia ispirato progetti di GIS for good, così come allo stesso modo l’uso del mapping ha dato nuovo slancio alle pratiche conservazioniste promosse dal JGI.
La voce di Jane: scienza, speranza, responsabilità
Jane Goodall ha sempre mischiato la forza della scienza con un messaggio profondamente umano: responsabilità individuale, educazione delle nuove generazioni e speranza concreta. Frasi come “What you do makes a difference…” sono entrate a far parte del vocabolario civile contemporaneo, ricordandoci che la tutela ambientale comincia dalle piccole scelte e si costruisce con dati, comunità e volontà politica.
L’eredità che ci lascia
Per la comunità GIS e per la comunità scientifica italiana ed internazionale, la scomparsa di Jane Goodall è un richiamo a continuare il lavoro che ha saputo coniugare ricerca, etica e pratiche partecipative. I progetti nati dalla collaborazione fra JGI ed Esri — mappe delle foreste, programmi di citizen science, StoryMaps didattiche e strumenti di monitoraggio — sono oggi patrimonio operativo: sono esempi concreti di come la Location Intelligence possa tradursi in azione sul territorio, proteggendo biodiversità e favorendo resilienza sociale.
Hai domande?
Rivolgiti a un esperto
Rivolgiti al nostro Supporto Tecnico
È possibile inviare una richiesta di assistenza accedendo alla pagina del Supporto all’interno del portale My Esri della propria organizzazione.