Digital Twin

Roma e i Digital Twin: la visione di Esri Italia

L'intervista a Emilio Misuriello di Esri Italia

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Roma e i Digital Twin: la visione di Esri Italia

Il 19 giugno Emilio Misuriello, Amministratore Delegato di Esri Italia, ha rilasciato un’intervista a thebrief sul tema dei Digital Twin urbani, soffermandosi in particolare sul caso di Roma. Una riflessione lucida e concreta su come questa tecnologia – che incarna perfettamente lo spirito di The Science of Where – stia trasformando la gestione delle città e su quali siano le sfide ancora aperte.

In tutta Italia si moltiplicano i progetti che fanno riferimento ai Digital Twin. Tuttavia, come sottolinea il nostro AD, il termine viene spesso utilizzato impropriamente per descrivere strumenti che, pur essendo validi, non rispondono alle caratteristiche tecniche di un vero Digital Twin come la modellazione 3D, la capacità di simulazione, la gestione di dati dinamici e la interoperabilità, tutti elementi che richiedono un’infrastruttura tecnologica solida, accesso a dati affidabili e una governance chiara.

Il caso di Roma è emblematico. Nella Capitale convivono più iniziative legate ai Digital Twin, promosse da diverse strutture dell’amministrazione. Il problema che si evince è che queste piattaforme spesso non dialogano tra loro, né risultano accessibili da un unico punto centrale e la frammentazione rischia di vanificare il potenziale trasformativo di questi strumenti.

«C’è un proliferare di progetti di Digital Twin che in effetti potrebbe portare a confondere le idee», ha dichiarato Misuriello, secondo cui la competenza nella raccolta dei dati non manca. Tuttavia, è indispensabile che tali dati siano open e interoperabili, e che siano resi compatibili con i sistemi di intelligenza artificiale, per supportare decisioni rapide e informate.

Tra i requisiti più importanti per parlare di un “Digital Twin completo”, ci sono la modellazione 3D del territorio, la capacità di gestione di grandi moli di dati, l’integrazione tra dati GIS e BIM, l’utilizzo di dati dinamici (come quelli provenienti da sensori IoT), le azioni semiautomatiche per l’operatività e l’uso dell’AI per le simulazioni previsionali.

Al momento, solo pochi progetti in Italia possono vantare il pieno soddisfacimento di tutti questi criteri.

Un confronto interessante emerge poi con la città di Milano, che appare in uno stadio più avanzato nell’integrazione dei propri modelli 3D e nella gestione dei dati del sottosuolo e dei dati dinamici. Roma, invece, è ancora in fase di transizione, pur mostrando segnali positivi grazie all’impegno delle sue società partecipate.

La complessità, infine, cresce se si guarda al ruolo di Regioni e Comuni più piccoli. «Hanno il compito di supportare i comuni più deboli o che hanno risorse limitate. Il percorso è in itinere», ha concluso Misuriello.

In uno scenario in evoluzione, dove The Science of Where gioca un ruolo sempre più strategico nella governance urbana, la sfida principale resta quella del coordinamento. Un Digital Twin non è solo uno strumento tecnologico ma una visione integrata e dinamica della città e, come tale, ha bisogno di una regia unificata per esprimere il suo massimo potenziale.

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