Era il 1985 quando sotto la guida di Paolo Mogorovich installai Arc/Info 3.0 sul mainframe IBM del CNUCE CNR a Pisa. Alcuni mesi prima Bruno Ratti aveva portato in Italia il software di Jack Dangermond da Redlands (CA). Con lui c’era Sandro Gizzi quale referente tecnico. Nasceva quindi in Italia quel movimento di idee e di cultura, quella riscoperta della geografia, seppur nuova e digitale, che avrebbero segnato i decenni successivi fino ad oggi.

Il mondo oggi è ormai completamente conosciuto. E mi sono sempre chiesto quali fossero le nuove frontiere della geografia, anzi, almeno sul nostro pianeta qual è in realtà la “Nuova Frontiera” del cui fascino da bambino subivo ancora gli echi nelle mie letture? Lo spazio certo lo è e infatti per molto tempo l’esplorazione del cielo ha rimpiazzato totalmente quella della terra, e al cosmo, alle stelle e alla ricerca aerospaziale aveva dedicato la sua carriera iniziale Bruno Ratti.

Dopo aver superato la selezione in Telespazio, il 15 marzo 1982, fui portato a conoscere il Direttore del settore, l’Ingegner Ratti. In quel momento mi sentii Fantozzi davanti al Megacapogalattico. L’impressione iniziale fu di una persona cordiale e un po’ timida, solo successivamente ho scoperto la sua visione e un incredibile, inaspettato, senso dell’umorismo. Lungi da me il pensare che proprio con Lui avrei trascorso circa 40 anni sotto lo stesso tetto.

Il Presidente Bruno Ratti è stato sempre un punto di riferimento e una guida, per tutti noi che abbiamo passato l’intera nostra vita professionale nel mondo dei sistemi geografici. Lo avevo conosciuto quando ancora era Telespazio a distribuire i software Esri in Italia: ai tempi, assieme a Sandro Gizzi, il Presidente tracciava le linee per lo sviluppo della cultura dei GIS, si inventavano continuamente nuovi progetti.

Trovare le giuste parole che racchiudano la vita di una persona non è mai semplice. Quando poi, quella persona, è del calibro di nostro padre la ricerca si fa ancora più complessa. Eppure in questi giorni di dolore profondo e immenso, nella mia mente continuavano ad affacciarsene tre in particolare: famiglia, fede, lavoro.

Marito, padre e nonno, ha dedicato l’esistenza alla sua famiglia. Un uomo profondamente innamorato della sua sposa, un maestro attento e presente per i suoi figli, un dolce custode per il suo amatissimo nipote.

The world has lost a great intellect, scientist, entrepreneur, and for us a good friend and colleague. He was someone one who was uniquely able to see and interpret are all things in the context of history, culture and philosophy. He saw GIS, his work and life this way...as having meaning to the world.

Ci incontriamo in corridoio. Buongiorno Ingegnere! Mi risponde con un cenno e immediatamente i suoi occhi si rivolgono al pavimento, a cercare qualche difetto nella lucidatura. È il 1986, siamo nella sede di Telespazio dove sono arrivata da poco, sono giovane. Lui è il nostro capo divisione, lo vedo distante, mi sento in soggezione.

Il nostro è un settore innovativo, il GIS è arrivato da poco in Italia. Lavoriamo tanto e con entusiasmo, arrivano i primi clienti importanti e dopo qualche anno parte l’avventura di Esri Italia.

Questo 2021 ci ha portato via la figura più rappresentativa della storia del GIS in Italia, il nostro amato Presidente e fondatore della Esri Italia Bruno Ratti o come tutti, me compreso, adoravamo chiamarlo “L’Ingegnere”. Il mondo ha perso un grande intelletto, scienziato, un buon amico e collega. Bruno Ratti è stato in grado di vedere e interpretare in modo unico tutte le cose nei contesti della storia, cultura e della filosofia.

Scrivere un saluto ed esternare un ricordo dell’Ing. Bruno Ratti è per me molto difficile, perché mi fa rivivere un turbinio di emozioni che travolgono l’anima. In pratica come salutare un “Nonno”, sì perché i nonni sono quelle persone che ti seguono da giovane e sono felici di vederti crescere in tutti i sensi.

Con Bruno Ratti scompare una figura di primo piano per le scienze geografiche, un uomo di cui avevamo riconosciuto il ruolo di moderno “pioniere” dello spazio geografico nominandolo Socio d’Onore della Società Geografica Italiana.