Intervista a Marcello Minnenna, Direttore Generale dell’Agenzia Dogane e Monopoli

Marcello Minenna Direttore Generale dell’Agenzia Dogane e Monopoli, racconta le attività dell'ente in tempi di COVID

L’Agenzia Dogane e Monopoli, in questo periodo di COVID, è stata fondamentale per reperire importanti materiali, come le mascherine o i macchinari di Terapia intensiva. Abbiamo intervistato il Direttore Marcello Minenna.

  1. L'informatizzazione dell'Agenzia delle dogane è un fiore all'occhiello della nostra Pubblica Amministrazione Centrale ed è stato un asset importante durante il COVID-19 per garantire gli approvvigionamenti ma soprattutto la qualità di quello di cui il Paese aveva bisogno. L'esperienza del programma "Falstaff" sulla contraffazione è stato utile?

Sicuramente si. Un fiore all’occhiello dell’informatizzazione di ADM è rappresentato proprio dal progetto F.A.L.S.T.A.F.F. (Fully Automated Logical System To Against Forgeries & Frauds) che, avviato nel 2004, si è concretizzato nella creazione di una banca dati multimediale dei prodotti autentici inseriti nel sistema informativo AIDA (Automazione Integrata Dogane e Accise) e fondamentale nella lotta alla contraffazione che rappresenta un obiettivo strategico di ADM.

Ogni titolare di un proprio diritto di proprietà intellettuale che abbia presentato una richiesta di intervento ad ADM alimenta direttamente la banca dati F.A.L.S.T.A.F.F generando una scheda del prodotto che intende tutelare. Nella scheda vengono inserite tutte le informazioni di carattere tecnico che contraddistinguono il prodotto oltre alle informazioni utili ad individuare le frodi unitamente ad immagini del prodotto tutelato.

I funzionari doganali possono ottenere risposte in tempo reale interagendo direttamente con la banca dati F.A.L.S.T.A.F.F. e confrontando le caratteristiche dei prodotti sospetti di contraffazione con le caratteristiche dei prodotti originali. 

Possono inoltre consultare i contatti amministravi dei titolari dei marchi che rilasceranno le perizie e i nominativi dei tecnici delle associazioni di categoria e/o degli enti di certificazione della qualità dei prodotti con cui interagire in fase di verifica della qualità della merce.

Con l’entrata in vigore il 1° gennaio 2014 del regolamento UE n. 608 del 2013, è stata istituita una banca dati elettronica centrale CO.PI.S. (anti-Counterfeit and anti-Piracy Information System) gestita dalla Commissione Europea dove ogni Stato Membro ha l’obbligo di inserire, in formato elettronico, tutte le informazioni relative alle domande di intervento presentate ai servizi doganali competenti del proprio Stato. La banca dati è divenuta completamente operativa dal 1° gennaio 2015.

Tali dati, ad eccezione di quelli riservati, vengono trasmessi automaticamente a tutti gli Stati Membri ed alla Commissione.

Tra il sistema F.A.L.S.T.A.F.F. e la banca dati CO.PI.S. è stato predisposto da ADM un’interfaccia system-to-system che consente il riversamento nel sistema unionale CO.PI.S. delle informazioni presenti nella banca dati italiana consentendo di realizzare un dialogo applicativo continuo tra le stesse.

In tal modo anche durante questo periodo di emergenza dovuto alla pandemia è stato possibile per ADM individuare rapidamente i prodotti contraffatti, quelli di scarsa qualità e, soprattutto, quelli non sicuri. 

  1. All'interno della piattaforma "Aida" che è lo sportello unico doganale c'è un processo importante anche geografico denominato "Trovatore" che da traccia sia delle merci importate che esportate e che segnala un importante dato che è il tempo fisico di movimentazione e tiene conto dell'intermodalità (nave treno e autotrasporto). La scienza del dove quindi uno strumento importante per la logistica e per le dogane?

 Il progetto Trovatore ha rappresentato uno strumento con cui ADM ha cercato di incidere sul rilancio del sistema portuale e aereoportuale nazionale, attraverso la messa a disposizione di un’infrastruttura intermodale attrattiva per gli operatori e capace di ottimizzare la supply chain. Un approccio reso possibile grazie al ricorso a tecnologie di Radio Frequency Identification (RFId). La sua attuale evoluzione è rappresentata dai “Fast Corridor” (corridoi controllati): una soluzione procedurale e tecnologica per razionalizzare il ciclo logistico e rafforzare nel contempo i controlli.

Il modello di Fast Corridor consente l’inoltro immediato dei container dal nodo di sbarco al nodo logistico di destinazione esterno al sedime portuale, ossia al punto ritenuto più conveniente dal proprietario delle merci stesse per l’effettuazione delle successive operazioni di sdoganamento. Al monitoraggio documentale delle operazioni viene abbinato il tracciamento elettronico delle merci, mediante sistemi di geo-localizzazione.

Le aziende importatrici beneficiano così sia di una drastica riduzione dei tempi di sdoganamento sia di una completa tracciabilità delle merci in arrivo, che consente loro di ottimizzare il ciclo aziendale integrando gli adempimenti doganali con i propri processi logistici. Le possibilità offerte dal trasporto intermodale, abbinate all’utilizzo dei Fast Corridor, consentono quindi di decongestionare gli spazi a disposizione per lo stoccaggio delle merci all’interno dei porti e di favorire una diversificazione delle direttrici di traffico verso i nodi interni della catena logistica, in base alle esigenze degli operatori economici.

Sono in corso ulteriori evoluzioni legate all’integrazione dei Fast Corridor con gli strumenti di “Gate automation” previsti nell’ambito del progetto di digitalizzazione dei porti, al fine di ottenere un ulteriore incremento della velocità dei traffici, mediante la completa automatizzazione degli adempimenti da svolgere ai varchi portuali. Va sottolineato, infine, che sono in corso ulteriori evoluzioni dei Fast Corridor, al fine di estenderli al trasporto aereo ed alla merce che non viene trasportata in container. 

  1. Ho visto anche il programma "OTELLO" utilizzato per il visto doganale dei viaggiatori (ora utilizzato negli importanti aeroporti di Roma Milano Firenze e Venezia) ... ma come mai questo amore per l'opera?

OTELLO (Online Tax Refund at Exit: Light Lane Optimization) è l’acronimo del sistema messo a disposizione da ADM per digitalizzare il processo di apposizione del “visto doganale” su una fattura tax free, al fine di avere diritto allo sgravio diretto o al rimborso successivo dell’IVA gravante sui beni acquistati sul territorio nazionale da soggetti domiciliati o residenti fuori dall’UE.

Il programma OTELLO costituisce una delle ultime innovazione dei sistemi informativi di ADM. Si è voluto raccogliere la lunga è positiva esperienza dei sistemi di analisi sulle merci e trasportarli in un sistema di valutazione per i rischi connessi al traffico passeggeri.

OTELLO ha l’obiettivo di velocizzare e snellire le procedure per ottenere lo sgravio o il rimborso dell'IVA per i soggetti domiciliati e residenti fuori dell'Unione Europea (fatture ex art. 38-quater D.P.R. n.633/1972) sugli acquisti di beni effettuati in Italia e trasportati fuori dal territorio dell'Unione Europea. I benefici ottenuti da OTELLO sono resi possibili dalla completa digitalizzazione del processo, superando le logiche papar-based, a partire dal momento in cui il viaggiatore acquista i beni presso l'esercente nazionale, il quale trasmette in modalità elettronica la fattura tax free ad OTELLO, fino a quando il viaggiatore stesso si presenta a punto di uscita (aeroportuale, portuale, ecc.) presso l'ufficio doganale per richiedere l'apposizione del visto digitale, che viene concesso a seguito del controllo dei requisiti previsti dalla normativa.

OTELLO sottopone le fatture tax free ad un'analisi dei rischi automatizzata, mediante un circuito doganale di controllo alimentato con profili di rischio gestiti a livello centrale dall'Agenzia, al fine di aumentare la qualità dei controlli e ridurre i casi di frode. Nel caso in cui l'esito del controllo automatizzato sia conforme (canale verde), OTELLO concede il visto digitale in tempo reale. Diversamente, laddove OTELLO, sulla base del risultato dell'analisi dei rischi, richieda il controllo da parte del funzionario dell'Ufficio doganale di uscita (canale rosso), il viaggiatore sarà sottoposto ad una verifica dei requisiti necessari alla concessione del visto digitale.

OTELLO rappresenta quindi una vera rivoluzione in quanto tiene memoria di tutti i dati dei venditori, degli acquirenti e finanche dei funzionari doganali che appongono il visto.

Si tratta di un programma in costante evoluzione che potrebbe rappresentare l'embrione di un sistema di analisi dei rischi orientato ai passeggeri ed alle tratte di comunicazione. Un sistema di intelligenza unico nel suo genere con potenzialità di espansione e di integrazione tutte da scoprire

Ai fini di un miglioramento continuo dei servizi offerti all’utenza, ADM ha previsto upgrade di OTELLO, attraverso steps successivi, al fine di velocizzare e snellire ulteriormente le procedure. Si prevede in primo luogo di potenziare le infrastrutture di cui sono dotati gli uffici doganali, ad esempio con l’uso di strumenti per la lettura ottica dei documenti presentati dai viaggiatori (documento di riconoscimento, titolo di viaggio, etc.). Ulteriori benefici saranno resi possibili dall’implementazione di soluzioni informatiche multicanale per dispositivi mobili, come pc, smartphone e tablet che consentano ai beneficiari di effettuare le operazioni sempre più in modalità self service.

 

Mi faccia, per concludere, evidenziare alcuni dei più importanti progetti di ADM, tutti orientati verso una dogana totalmente digitalizzata per renderla sempre più competitiva. Mi riferisco al passaggio, entro 12 mesi, verso un DAS (Documento di Accompagnamento Semplificato) completamente digitale e al progetto sulla “digitalizzazione delle procedure doganali nei porti” finalizzato alla totale automatizzazione delle procedure di entrata/uscita e imbarco/sbarco connesse all’import/export delle merci di rilevanza doganale, nonché alle procedure di pagamento delle tasse portuali e di tracciamento dello stato doganale della merce attraverso la razionalizzazione e l’interoperabilità tra i sistemi informativi. 

Al momento sono già 17 i porti nazionali coinvolti in un programma di sviluppo non solo doganale, ma per il Paese tutto, essendo fortemente caratterizzato dalla cooperazione digitale tra i soggetti.

Processi, oltretutto, tutti visionabili sul sito ADM nella sezione videoprocessi (www.adm.gov.it/portale/videoprocessi-adm)