Emilio Albertario: Chi controlla la rete 5G avrà il mondo in mano
Emilio Albertario: Chi controlla la rete 5G avrà il mondo in mano
Nel mondo interconnesso la velocità delle reti sulle quali viaggiano i dati fa la differenza e consegna una sorte di potere assoluto a chi le gestisce. La velocità della connessione, e quella della risposta, assieme all’alto numero dei device connettibili, rappresentano il nuovo standard della comunicazione wireless.
Dal mondo della connettività mobile a quello della industria manifatturiera, ci troviamo davanti a scenari ancora tutti da scoprire. La nuova tecnologia denominata 5G non è l’aggiornamento informatico dell’attuale 4G ma è caratterizzata da tre elementi che abbiamo sommariamente citato.
Prendiamo in esame innanzitutto la velocità della rete e la banda larga, sulla cui autostrada, in futuro, si metteranno a correre anche e soprattutto i media radiotelevisivi.
La nuova rete 5G garantirà velocità teoriche paragonabili a quelle delle comunicazioni via cavo e superiori di dieci volte a quelle del 4G.
La seconda caratteristica fondamentale della futura rete 5G, che interessa particolarmente il mondo della TV, sta nella possibilità di trasmettere in real time, grazie alla riduzione significativa dei tempi della risposta, che passano da 20 millisecondi a 1 solo millisecondo.
Ma la carta vincente del nuovo 5G è un’altra: se si parla di realtà aumentata, di intelligenza artificiale e dell’estensione di internet agli oggetti e ai luoghi, tutto ciò non sarà possibile senza la garanzia di un numero sempre maggiore di device collegati nello stesso momento.
Il 5G darà la possibilità di connettere contemporaneamente più di 1milione di device per km2 in piena sicurezza e con la stabilità della rete.
Quando si è parlato in questi ultimi mesi dell’avvento e della già avviata sperimentazione del 5G, in Italia e nel mondo, è stato inevitabile collegarla alle grandi aziende di automazione che si stanno attrezzando per avere una rete propria.
Le applicazioni sviluppate saranno comunque a disposizione anche delle piccole e medie imprese che, nell’ambito della open innovation, potranno utilizzare quelle già testate dalla infrastruttura pubblica 5G, senza avere proprie reti e in piena sicurezza.
I primi scenari di applicazione del 5G sono senza dubbio nella possibilità di monitorare e gestire i cicli della produzione. Tutti i dati raccolti, che viaggeranno più velocemente di prima, consentiranno di abilitare l’intelligenza artificiale nei contesti industriali.
Un secondo ambito di applicazione, suggestivo e avveniristico, sta nello sfruttare i vantaggi messi a disposizione dalla rete 5G per controllare i flussi logistici delle merci e dei materiali all’interno di una azienda, con una più efficace interazione tra i veicoli a guida autonoma e tutto il contesto operativo.
La sperimentazione del 5G in Italia doveva fare un passo avanti decisivo, in tema di copertura del territorio, entro la fine del 2020. L’emergenza COVID, come in ogni altro campo delle attività industriali, ha determinato un forte rallentamento, che gli operatori sperano di recuperare entro il 2021. Nelle città più grandi (Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli) l’istallazione delle antenne prosegue, seppure a rilento.
Anche le perplessità su eventuali danni per la salute da parte delle nuove istallazioni 5G, che aumenteranno di numero, hanno avuto una prima risposta. L’Istituto superiore di Sanità, a marzo 2019, in una audizione alla Camera ha assicurato che le antenne 5G e le relative emissioni rispettano le linee guida internazionali (IARC e OMS) e non generano rischi per la salute, pur raccomandando le necessarie cautele sulla esposizione prolungata alle alte frequenze.
La rivoluzione 5G è alle porte, pandemia permettendo. Chi ne avrà il controllo, in questa fase, avrà il controllo del mondo intero.